Il Rispetto delle Minoranze e la Fratellanza Universale

20/05/2021 – Nell’ottica dello “Spirito di Assisi” e del Dialogo Interreligioso, organizzato dal Centro Studi Francescani per il Dialogo Interreligioso e le Culture di Maddaloni (CE), si è tenuto in videoconferenza un incontro sul tema “Il Rispetto delle Minoranze e la Fratellanza Universale”.

Il tema di questo incontro è collegato alla realtà della interdipendenza. Tutti gli esseri umani, tutte le comunità, tutte le nazioni sono collegate oggi attraverso una stretta rete di informazioni, di comunicazioni, di scambi, di relazioni, di flussi migratori, favoriti dai moderni mezzi di comunicazione e di trasporto.

Il corpo umano è un sistema complesso in cui i vari organi sono elementi completamente integrati in un unico processo vitale. È un sistema perfetto d’integrazione biologica. Se non c’è integrazione tra le sue funzioni, si determina malattia e morte dell’organismo.

Similmente, se consideriamo che siamo un organismo umano sociale, ogni elemento, individuo o minoranza che non sia integrato, rappresenta una debolezza dell’intero organismo. È quindi etico riflettere su questa realtà e dare la giusta importanza al processo di integrazione.

L’integrazione delle minoranze può e deve avvenire, però, sulla base del rispetto della vita umana e dei diritti umani fondamentali. L’integrazione delle minoranze non può significare essere indifferenti o passivi rispetto a tradizioni o abitudini che spingono alla violazione di tali diritti. In questi casi bisogna intervenire con forza, ma senza né astio né violenza.

L’essere minoranza non è un fattore unicamente numerico, ma è anche relativo a gruppi privati di potere, di autonomia culturale e religiosa: è il caso del popolo tibetano che è divenuto minoranza nella propria terra.

Vi sono problemi fra comunità diverse che possono essere risolti solo attraverso una maggiore presa di consapevolezza dell’interdipendenza, con lo sviluppo della fraternità fra tutti gli esseri umani, che vuol dire responsabilità globale.

Sua Santità il Dalai Lama offre alcuni consigli di buon senso in una conferenza in India.

La creazione di relazioni armoniose tra società e religioni nell’attuale mondo multietnico, multireligioso e multiculturale, sarà sicuramente d’esempio anche per gli altri. Tuttavia, se tutte le parti diventano negligenti, c’è il rischio che si verifichino dei problemi: in una società multietnica il problema principale infatti è quello della relazione tra maggioranza e minoranze.

La maggioranza dovrebbe considerare la minoranza come un ospite benvenuto. La minoranza, da parte sua, dovrebbe cercare di familiarizzare con la maggioranza. In altre parole, entrambe le parti dovrebbero vivere in armonia, senza sottovalutare le questioni considerate sensibili per l’altra parte.

La maggioranza dovrebbe essere attenta e apprezzare i punti di vista e le opinioni della minoranza.

Entrambe le parti dovrebbero dialogare ed esprimere con onestà quello che pensano del punto di vista e delle opinioni degli altri. D’altro canto, la minoranza dovrebbe essere prudente nel giudicare quali siano le questioni sensibili della maggioranza e nel manifestare qualsiasi perplessità venga loro in mente.

Se i problemi si risolvono in modo amichevole, tutti ne hanno da guadagnare; la diffidenza reciproca invece danneggia entrambe le comunità.

Dunque è davvero importante vivere in armonia e cercare di capire le ragioni su cui si basano le convinzioni degli altri. E il modo migliore per farlo è il dialogo, il dialogo e ancora il dialogo.

(Dal messaggio “Una mente non obiettiva non è in grado di comprendere la realtà” Estratto dal discorso di Sua Santità il Dalai Lama al seminario interreligioso organizzato dalla International Association for Religious Freedom, gruppo del Ladakh, Leh 25 agosto http://it.dalailama.com/messages/religious-harmony-1/religious-harmony)

Ci sono tanti conflitti nel mondo, spesso sanguinosi, le cui cause sono l’odio, la rabbia, la mancanza di compassione e di rispetto per i diritti degli altri.

L’unico modo per realizzare una convivenza pacifica duratura è attraverso la fiducia, il rispetto, la bontà. La pace esteriore è possibile solo con la pace interiore. È importante impegnarci tutti, partendo dalla formazione e con la pratica spirituale al fine di cambiare il modo in cui percepiamo e ci relazioniamo con noi stessi e gli altri.

Fra gli esseri umani vi sono tante divisioni per ideologie, interessi economici, politici e sociali. Con pazienza e con bontà, possiamo stabilire un clima in cui vi sia uno scambio sereno di esperienze e di idee. È nostra responsabilità cercare l’armonia a diversi livelli: fra individui, fra gruppi etnici, fra nazioni con diverse culture, diversi sistemi politici ed economici. È responsabilità di tutti, non solo dei leader mondiali, indipendentemente dal credo religioso.

Per sviluppare un atteggiamento fraterno, altruista, amorevole, nel Dharma si propone l’addestramento della mente cuore del risveglio con cui si calma la mente dalle agitazioni mentali e si sviluppa il buon cuore. Lo sviluppo di queste qualità interiori porta grande beneficio per l’intera umanità, riducendo le distanze fra individui e comunità diverse.

Con una mente pacificata e compassionevole si sviluppa la volontà di operare un cambiamento di atteggiamento, nella direzione della pace e dell’armonia.

La pace della mente con una visione coerente, giusta e compassionevole è un bisogno fondamentale per tutta l’umanità. Bisogna provare a usare ogni circostanza difficile nella vita per lo sviluppo spirituale, con coraggio, per il bene di tutti.

Lo sviluppo del senso di interdipendenza e della compassione universale sono i due aspetti della fraternità fra tutti gli esseri e sono i temi centrali del risveglio della mente cuore.

Spesso cerchiamo aiuto e supporto nel comprendere come relazionarci con le nostre ferite e i nostri dolori e, allo stesso tempo, desideriamo di aiutare gli altri. Il solo desiderio di essere più aperti, consapevoli e altruisti non è sufficiente. Dobbiamo impegnarci con energia gioiosa per sviluppare il buon cuore.

La bontà amorevole e compassionevole è una qualità che va sviluppata con l’addestramento; il termine “addestramento può sembrare strano, ma la pratica ha lo scopo di familiarizzare con le nostre qualità interiori, apportando un radicale cambiamento delle nostre tendenze abituali, una profonda trasformazione.

Quando sentiamo di relazionarci a noi stessi e agli altri in modo conflittuale, non armonioso, con un atteggiamento di chiusura, possiamo trovare nelle molte tradizioni spirituali le istruzioni per sviluppare l’apertura, la lucidità, la bontà, l’altruismo della mente e la bontà del cuore.

Nel contesto del buddhismo mahayana (il grande veicolo) che pone l’enfasi sulla compassione,

il lojong è l’insieme degli insegnamenti sull’addestramento della mente cuore, che include anche la meditazione chiamata tonglen, che in tibetano vuol dire accogliere e offrire.

Con l’addestramento della mente cuore, si impara ad accogliere e offrire agli altri e all’altro che è in noi.
Quando sentiamo di avere riserve ad aiutare gli altri, possiamo applicare istruzioni su come offrire, donare.

Quando sperimentiamo qualcosa che non è desiderato ed è rifiutato in noi stessi o negli altri, possiamo seguire le istruzioni per essere consapevoli di questa reazione con onestà e compassione, e per essere presenti agli altri e a noi stessi senza sottrarci.

Con il risveglio, si abbandona anche la paura, che è un’emozione che può sorgere quando ci relazioniamo con l’altro che è diverso da noi. La paura è un’emozione che sorge per la sopravvivenza, ma bisogna principalmente esserne consapevoli e riflettere sulle cause che la origina: sono cause valide, basate su aspetti reali o è solo basata su preconcetti o conoscenze erronee?

Quando riconosciamo veramente l’unità di tutta l’umanità, la nostra motivazione a trovare la pace diventerà più forte. Nel senso più profondo, siamo davvero sorelle e fratelli, quindi dobbiamo condividere la sofferenza l’uno dell’altro. Il rispetto, la fiducia e il prendersi cura del benessere reciproco sono la nostra migliore speranza per una pace mondiale duratura.”  (S.S. il Dalai Lama)

Dal libro “The Heart of Meditation: Discovering Innermost Awareness”di Dalai The Lama (Autore), Jeffrey Hopkins (Traduttore)

Registrazione video dell’incontro:

https://www.facebook.com/amedeo.imbimbo/videos/10218751723600974