La Vita di Coppia Secondo le Varie Religioni

Lunedì 27 febbraio 2023 alle ore 19,30 si è tenuto l’incontro interreligioso del gruppo ‘Spirito di Assisi’ che fa parte del Centro studi francescani per il dialogo interreligioso e le culture. Tema dell’incontro: ‘La Vita di Coppia Secondo le Varie Religioni’.


Una relazione di coppia nasce come connessione romantica, ma anche spirituale e fornisce ai praticanti di una tradizione spirituale di risveglio tante opportunità di sviluppo interiore e di ricerca della realtà.

La mia riflessione verterà sull’esperienza di pratica nel contesto della vita di coppia, prendendo come riferimento i tre aspetti principali del sentiero spirituale, che furono insegnati da Lama Tzong Khapa: rinuncia, bodhicitta e vacuità.

Il primo aspetto è la rinuncia alla disarmonia, al conflitto, alla sofferenza, all’insoddisfazione. Preso atto della nostra condizione esistenziale, si assume consapevolezza dei nostri condizionamenti causati dalle nostre tendenze mentali e dalle nostre emozioni disturbanti che ci provocano conflitti e dolore.

Il Buddha ha dato indicazioni sui comportamenti non virtuosi che ci proiettano in esperienze di conflitto e di sofferenza e sui comportamenti virtuosi che ci fanno vivere esperienze future di pace, di armonia e di gioia. 

Se siamo in contatto con la nostra natura, che è profondamente buona, riusciamo a discernere quali sono le azioni virtuose da quelle virtuose. Ma il Buddha ha dato indicazioni su quali attitudini abbandonare e quali coltivare, nella forma sintetica di decalogo, orientato a persone limitate, fortemente confuse e condizionate, e in generale per tutti noi nei momenti in cui siamo schiavi delle nostre tendenze mentali e delle nostre emozioni disturbanti. Il decalogo elenca azioni del corpo, della parole e della mente, che sono le tre porte della nostra esperienza.

In relazione alle azioni del corpo, il primo punto riguarda la non violenza, il rispetto della vita. Ci sono molti casi di violenza all’interno delle famiglie stesse per i quali è importante un certo livello di attenzione e di non indifferenza. Questo punto, inoltre, ci pone interrogativi sul temi di bioetica, come ad esempio l’aborto e il fine vita.

Il secondo punto riguarda l’onestà e il non appropriarsi indebitamente di beni: nella vita di coppia si gestiscono anche beni materiali ed è importante stabilire un clima di trasparenza e di fiducia.

Il terzo punto riguarda le relazioni sessuali. La sessualità erronea si riferisce all’incesto, all’adulterio. Nella coppia abitualmente vi è un impegno reciproco di fedeltà, per cui bisogna non tradire le aspettative del proprio partner. 

Il rapporto sessuale, inoltre, dovrebbe essere un dono, un’espressione di amore e armonia. Il sesso non dovrebbe essere espressione di violenza, di nevrosi oppure una forma di mero appagamento o sfogo individuale.

In relazione alle azioni della parola, il Buddha invita ad avere una comunicazione sincera, evitando espressioni offensive e che creano dissidio e cercando di non parlare futilmente.

In relazione alle azioni della mente, il primo punto riguarda la possessività. Nella coppia non c’è nessun oggetto da possedere. La possessività induce alla gelosia che è un’emozione distruttiva.

Il secondo punto è la malevolenza, che sicuramente non dovrebbe trovare spazio nella relazione di una coppia. L’amore non dovrebbe essere una forma di attaccamento verso il partner o verso l’esperienza piacevole.

Il terzo punto riguarda la comprensione della realtà. Un esempio è la realtà del karma, per cui ogni azione del corpo, della parola e della mente ha delle conseguenze. Possiamo sperimentare direttamente tale realtà nella vita di coppia, per cui azioni generate da motivazioni altruistiche hanno come risultato una maggiore armonia nella coppia, viceversa azioni spinte da pulsioni egocentriche generano conflitti e frizioni.

Il secondo stadio del sentiero è bodhicitta, ovvero l’aspirazione e l’applicazione per sviluppare la mente-cuore del risveglio per il bene di tutti gli esseri senzienti. È, quindi, centrale lo sviluppo dell’amore e della compassione universali. Nella coppia e, in generale, nella famiglia, tocchiamo la nostra sensibilità più forte. La bontà dovrebbe essere estesa a tutti gli esseri, anche a chi ci è indifferente e a chi ci è ostile. Non bisogna limitarsi ad una forma di egocentrismo allargato alla coppia o alla famiglia.

Nella coppia troviamo il terreno per coltivare virtù come l’altruismo, la pazienza (intesa come non reattività), l’etica, l’energia nella pratica spirituale, la presenza mentale, la comprensione profonda.

Il terzo aspetto del sentiero buddhista è relativo alla comprensione profonda della realtà. Abitualmente abbiamo una visione distorta della realtà, ignorando che non c’è nessun fenomeno autonomo, autosufficiente, permanente, indivisibile. Tutto ciò che viviamo è frutto delle nostre proiezioni mentali, è il risultato di mera imputazione. La relazione di coppia è, come qualsiasi altro elemento della vita, caratterizzata dall’essere impermanente, ed è originata da cause e condizioni e ha termine per altre cause e condizioni.

Spesso una relazione di coppia nasce dall’illusione di avere trovato il “principe azzurro” o la “donna dei sogni” che possa renderci felice. Prima o poi ci rendiamo conto che una persona così idealizzata non esiste realmente, che la nostra felicità deriva da tanti fattori. Scoprire questa realtà ci provoca una delusione e una conseguente insoddisfazione. Comprendere, invece, il modo illusorio con cui percepiamo la realtà, ci serve ad accogliere e apprezzare il partner e l’esperienza nella vita di coppia.

 Grandi amarezza e sofferenze si vivono quando una relazione termina. Bisogna comprendere che l’impermanenza è nella natura stessa della relazione. 

Uno dei sigilli dell’insegnamento del Buddha  è: Tutto ciò che è composto è impermanente.

Questa realtà è ulteriormente dettagliata nelle quattro caratteristiche dell’impermanenza, o «quattro fini di tutte le cose»:

– tutto quello che è stato accumulato finirà per esaurirsi;

– tutto quello che è stato eretto finirà per crollare;

– tutto ciò che si è unito finirà per separarsi;

– tutto ciò che è venuto all’esistenza finirà per morire.

Una relazione nasce per cause e condizioni, ad esempio: due persone hanno gli stessi interessi, condividono gli stessi valori, e così via. Bisogna tenere presente che tali condizioni possono mutare durante la vita di coppia. Ad esempio, se una relazione nasce solo per interessi passionali nasce, tali condizioni possono venire a mancare con l’invecchiamento. La relazione, dunque, ha dei cambiamenti, per cui può andare avanti o terminare a seconda delle condizioni. La morte di uno dei due partner può essere una condizione per la cessazione della relazione, almeno nella dimensione fisica. 

Il partner ha dei cambiamenti nel modo di pensare, nei sentimenti, negli interessi, … e una relazione sana si assume la consapevolezza di questi mutamenti, c’è rispetto e aiuto reciproco in un cammino comune. 

Comprendere, dunque, nel profondo l’impermanenza della relazione ci evita di avere reazioni dolorose e nevrotiche rispetto ai cambiamenti, che nella tradizione buddhista sono definite forme di “sofferenza del cambiamento”, legata proprio all’illusione di stabilità.

Nel vajrayana (il veicolo tantrico), se due partner sono praticanti buddhisti, possono anche condividere l’esperienza di pratica più elevata che si basa sull’energia sessuale per ottenere il risveglio.

La vita di coppia è molto preziosa ed è  arricchente perché ci offre tante opportunità di sviluppo spirituale e di ricerca della realtà.

C’è amore puro e amore impuro.  L’amore impuro, che è contaminato dall’ego e dalla possessività, porta alla gelosia, alla rabbia e infine alla separazione.  L’amore puro, libero dalla possessività, porta all’armonia e alla pace. L’amore puro è la fonte della felicità duratura.  L’amore impuro crea solo sofferenza.