Preghiera e Meditazione sulla Pace

Giovedì 24 marzo 2022 alle ore 19,30 si è tenuto l’incontro interreligioso del gruppo ‘Spirito di Assisi’ che fa parte del Centro studi francescani per il dialogo interreligioso e le culture. Tema dell’incontro: ‘Preghiera e Meditazione sulla Pace’.

Tutti noi, come praticanti di tradizioni spirituali autentiche, siamo contrari alla violenza, alla guerra, siamo fautori della pace; ma allo stesso tempo non dobbiamo regredire nello sviluppo della grande compassione, non solo verso chi ci è amico, vicino, chi è debole ed è aggredito, ma anche verso chi ci è avverso, lontano, verso l’oppressore. Denys Rinpoce, in questo periodo di crisi, suggerisce a tutti i membri del sangha di praticare il tong len avendo come oggetto di meditazione l’Ucraina, la Russia e la Nato o gli USA. Il tong len è la pratica dell’accogliere su di sé le sofferenze degli altri e di offrire loro tutte le proprie virtù. È la meditazione con cui si sviluppa la grande compassione, praticata dai bodhisattva, ovvero da chi aspira all’illuminazione per il bene di tutti i viventi, indistintamente. Il tong len ha come oggetto di meditazione non solo gli aggrediti, ma anche gli aggressori. È appena iniziato l’anno della Tigre (2149) e come una tigre dobbiamo andare avanti fieri, coraggiosi nella via dei bodhisattva, senza fare distinzioni fra etnie, popoli, bandiere. Il bodhisattva è un guerriero che combatte contro le emozioni conflittuali; il suo nemico non è Putin, né tanto meno il popolo russo.

La mia testimonianza di praticante della Via del Buddha si baserà su alcuni versi del Dhammapada, un testo del canone Pali, accettato da tutte le tradizioni buddhiste, e sulla “Preghiera di Parole di Verità per Placare la Paura della Guerra” di Thangtong Gyalpo.

Versi tratti dal Dhammapada – Il Cammino del Dharma

129 – Come te, tutti gli esseri tremano

di fronte alla violenza,

tutti temono la morte.

Rispecchiandoti negli altri,

non uccidere e non ferire.

130 – Come te, tutti gli esseri tremano

di fronte alla violenza,

tutti amano la vita.

Rispecchiandoti negli altri,

non uccidere e non ferire.

Commento: bisogna entrare in empatia con gli altri, riconoscere come noi aspirano a non soffrire e a essere felici. Entrare in empatia con gli altri ci consente di abbandonare un atteggiamento egocentrico ed essere più altruisti.

131 – Chi cerca la propria felicità

ferendo altri esseri

che come lui cercano la felicità

non sarà mai felice.

132 – Non ferire chi come te

cerca la felicità,

se vuoi essere felice.

Commento: Per la realtà del karma, se compiamo azioni violente, se siamo spinti da emozioni conflittuali come l’odio, la rabbia, la bramosia, l’indifferenza, saremo proiettati verso esperienze di sofferenza.

137 – Chi ferisce un innocente

o infligge una punizione immeritata

incorre in una di queste dieci calamità.

138 – Subisce crudeli sofferenze, una grave malattia,

una mutilazione, l’invalidità o la pazzia.

139 – Oppure viene perseguitato dal sovrano,

viene accusato di un crimine spaventoso,

subisce un lutto o la rovina economica.

140 – Oppure la sua casa viene distrutta dal fulmine.

E quando il suo corpo si è dissolto

continua a bruciare all’inferno.

141 – Né la nudità,

né i capelli arruffati,

né il digiuno,

né il dormire sulla nuda terra,

né il cospargersi il corpo di cenere,

né il sedere immobile:

nulla di tutto questo

può liberare chi non è libero dal dubbio.

142 – Ma chi vive in serenità e purezza,

astenendosi dal nuocere ad alcun essere,

anche se indossa vesti eleganti

è un vero bramino,

un vero asceta, un vero bhikshu.

Commento: non contano le forme esteriori. Un praticante della via del Buddha segue l’etica della non violenza, come base per il suo sviluppo spirituale.

143 – Un cavallo ben addestrato

non ha bisogno della frusta.

144 – Come un cavallo ben addestrato

toccato dalla frusta,

sii ardente e scattante.

Liberati di questa sofferenza

con la meditazione, la consapevolezza,

la saggezza, la virtù, la fiducia

e l’impegno nella ricerca della verità.

Commento: con il risveglio della mente e del cuore, ci sarà un’apertura incondizionata, la nostra attenzione sarà spontaneamente orientata al bene degli altri con un’attitudine genuinamente non violenta.

202 – Non c’è fuoco come la passione,

non c’è malattia come l’odio,

non c’è dolore come l’esistere nella separazione,

non c’è gioia come la pace.

203 – L’avidità è il massimo dei mali,

il desiderio è la massima sofferenza.

L’estinzione di ogni desiderio

è la gioia più alta.

Commento: i conflitti e le sofferenze conseguenti hanno origine nella separazione, fra noi e gli altri. In questa separazione si sviluppano le passioni conflittuali (repulsione, attaccamento o indifferenza) che sono le cause di tutte le sofferenze.

205 – Assapora la dolcezza della meditazione

nella solitudine e nella pa ce.

Bevi il nettare del dharma

e liberati da ogni paura e attaccamento.

Preghiera di Parole di Verità per Placare la Paura della Guerra

di Thangtong Gyalpo

Oṃ maṇi padme hūṃ

Vittorioso Maitreya, sublime e nobile Avalokiteśvara,

Re feroce Hayagrīva, Jetsün Tārā e gli altri

Buddha, il cui suono dei nomi dissipa ogni paura;

Compassionevoli fonti di rifugio, per favore, concedetemi attenzione.

In questo momento in cui gli individui sperimentano un’ondata oceanica

Di karma negativo e gelosia – l’età della decadenza e del conflitto quintuplicati –

Mentre un’intensa sofferenza, lotta e litigi ci opprimono,

Vi prego, bruciate tutto nei fuochi della vostra saggezza compassionevole.

Inondate di nettare dell’amore

Coloro che alimentano le fiamme dell’odio.

Benediteli perché si riconoscano come genitori,

Commento: nella tradizione buddhista, potenzialmente tutti gli esseri senzienti sono stati nostri genitori nell’infinita sequenza di rinascite. In generale, è utile ricordare la realtà dell’interdipendenza per cui la nostra esistenza, il nostro benessere materiale e interiore dipende dagli altri, per tanti aspetti, come l’alimentazione, l’educazione, la sanità, ecc.

E quindi annunciate buon auspicio e felicità.

Possano gli spiriti elementali maliziosi,

Che entrano nella mente degli esseri

E trasformano istantaneamente i loro eserciti in titani in guerra,

Non dominare mai più questa regione.

Commento: gli spiriti elementali sono le emozioni conflittuali, come l’odio, la rabbia, l’orgoglio, la bramosia, l’invidia, l’indifferenza, che spingono gli esseri a commettere atti di violenza e addirittura a guerre sanguinose.

Possano tutti coloro che sono morti in battaglie, combattimenti e guerre,

Rinunciare immediatamente alla loro indulgenza nell’azione distruttiva, causa ed effetto,

E, essendo nati nel regno puro di Sukhāvati,

Condurre tutti nello stesso regno del buddha.

Commento: le azioni distruttive, violente, sono sia effetto di azioni passate che causa di esperienze future. Nel buddhismo vajrayana, tutti gli esseri senzienti hanno la natura di Buddha. Possano coloro che hanno realizzato la loro natura, condurre tutti gli esseri al completo risveglio.

Possano tutti gli esseri avere una vita lunga e sana,

Essere liberi da liti e contese, vivere secondo le dieci virtù,

E sperimentare piogge provvidenziali e raccolti abbondanti;

E possa aumentare esponenzialmente il buon auspicio dell’ambiente e degli esseri.

Commento: le dieci virtù sono:

  • Dāna : generosità, disponibilità;
  • Sīla: virtù, moralità, condotta appropriata;
  • Nekkhamma: rinuncia ai beni materiali, ai piaceri e alla famiglia;
  • Pañña: saggezza trascendente, comprensione;
  • Viriya: energia, diligenza, vigore, sforzo;
  • Khanti: pazienza, tolleranza, sopportazione, accettazione;
  • Sacca (pāramitā): verità, onestà, coerenza;
  • Aḍḍhiṭhana: determinazione, risoluzione;
  • Mettā: amorevole gentilezza, benevolenza;
  • Upekkha : equanimità.

Possano queste preghiere pure e vaste essere realizzate

Attraverso la compassione del Guru, degli Yidam e dei Tre Rari e Sublimi,

Attraverso la talità, che per sua stessa natura è assolutamente pura,

E attraverso l’apparenza delle cose, la natura ingannevole di causa ed effetto.

Speranza in un dialogo per riportare la pace in Ucraina

28 febbraio 2022

Sono stato profondamente rattristato dal conflitto in Ucraina.

Il nostro mondo è diventato così interdipendente che il conflitto violento tra due Paesi ha inevitabilmente un impatto sul resto del mondo. La guerra è superata, la non violenza è l’unica via. Abbiamo bisogno di sviluppare un senso di unità dell’umanità considerando gli altri esseri umani come fratelli e sorelle. È così che costruiremo un mondo più pacifico.

Problemi e disaccordi si risolvono meglio attraverso il dialogo. La pace genuina si ottiene attraverso la comprensione e il rispetto reciproci per il benessere dell’altro.

Non dobbiamo perdere la speranza. Il XX secolo è stato un secolo di guerre e spargimenti di sangue. Il XXI secolo deve essere un secolo di dialogo.

Prego che la pace sia prontamente ristabilita in Ucraina.

Il Dalai Lama

28 febbraio 2022

Registrazione video dell’incontro: