La Spiritualità, Cuore delle Religioni

Il 22 giugno 2023 alle ore 21,00 si è tenuto l’incontro interreligioso del gruppo ‘Fratellanza Universale’. Tema dell’incontro: “La Spiritualità, Cuore delle Religioni“.


Il tema proposto è di una tale vastità e profondità che le parole si rivelano sicuramente limitate nel trattarlo adeguatamente. Pertanto, ho considerato l’opportunità di attingere alle parole di un essere risvegliato. Vorrei, quindi, condividere con voi un prezioso insegnamento tratto dal canto di Milarepa, un grande maestro spirituale e poeta del buddhismo tibetano. 

Jetsun Milarepa è considerato uno dei maestri più importanti nella tradizione del buddhismo tibetano. Visse in Tibet nel XII secolo. Suo padre morì quando aveva sette anni e da allora le proprietà di famiglia furono controllate dagli zii avidi, che trattarono Mila e sua madre come schiavi. Da giovane, Milarepa ossessionato dalla vendetta contro i suoi zii, provocò la morte a loro e ad altre decine di persone con la magia nera. Dopo aver compreso l’insensatezza di tale desiderio e volendo liberarsi dalla sofferenza che ne derivava, iniziò la pratica spirituale. 

Dedicò il resto della sua vita all’intensa meditazione e alla ricerca della verità. Attraverso la sua profonda pratica, Milarepa raggiunse lo stato di risveglio, diventando un maestro ammirato per la sua saggezza, la sua compassione e la sua abilità poetica.

I canti di Milarepa riflettono la sua esperienza di trasformazione interiore e ricerca della saggezza. La sua vita e il percorso spirituale ispirano molti discepoli e seguaci da secoli. Le sue parole sono studiate e contemplate come insegnamenti preziosi dai praticanti della tradizione tibetana della via del Buddha.

Il Canto della Visione, della Pratica e dell’Azione

Oh, mio Guru! Esempio di Visione, di Pratica e di Azione,

Ti prego, concedimi la tua grazia e permettimi

Di essere assorbito nel regno della Natura del Sé!

Per la Visione, la Pratica, l’Azione e la Realizzazione

Ci sono tre Punti Chiave che dovresti conoscere:

Tutta la manifestazione, l’Universo stesso, è contenuta nella mente;

La natura della Mente è il regno dell’illuminazione

Che non può essere né concepito né toccato.

Questi sono i Punti Chiave della Visione.

I pensieri erranti sono liberati nel Dharmakaya;

La consapevolezza, l’illuminazione, è sempre beatifica;

Medita in modo non agente e senza sforzo.

Questi sono i Punti Chiave della Pratica.

Nell’azione della naturalezza

Le Dieci Virtù si sviluppano spontaneamente;

Tutti i Dieci Vizi sono così purificati.

Attraverso correzioni o rimedi

Il Vuoto Illuminante non è mai turbato.

Questi sono i Punti Chiave dell’Azione.

Non c’è Nirvana da raggiungere al di là;

Non c’è Samsara da rinunciare qui;

Conoscere veramente il Sé della Mente

È essere il Buddha stesso.

Questi sono i Punti Chiave della Realizzazione.

Riduci interiormente i Tre Punti Chiave a Uno.

Questo Uno è la Natura Vuota dell’Essere,

Che solo un meraviglioso Guru

Può illustrare chiaramente.

Molte attività sono inutili;

Se uno vede la Saggezza che sorge simultaneamente,

Raggiunge la meta.

Per tutti i praticanti del Dharma

L’insegnamento è una gemma preziosa;

È la mia esperienza diretta dalla meditazione yogica.

Riflettete attentamente e tenetelo nelle vostre menti,

Oh, miei figli e discepoli.

Questo canto di Milarepa esprime in forma poetica i punti fondamentali degli insegnamenti del Buddha, in particolare nella prospettiva yogica. Milarepa non fu l’abate di un’università monastica né un cultore della filosofia nel senso accademico del termine. Era, invece, uno yogi, un praticante spirituale dedicato alla meditazione e alla ricerca dell’illuminazione, conducendo una vita ascetica. Per le sue esperienze e per i suoi insegnamenti è seguito da tanti praticanti del buddhismo tibetano come maestro e guida spirituale da praticanti. 

La visione indica la comprensione profonda della realtà ultima. Milarepa afferma che tutte le manifestazioni e l’intero universo sono una proiezione della mente e che la vera natura della mente è il regno dell’illuminazione che va al di là della comprensione concettuale.

La pratica si riferisce allo sviluppo e alla ricerca spirituale che possono condurre all’illuminazione. Milarepa parla della liberazione dei pensieri erranti nel Dharmakaya, che rappresenta la natura ultima di tutti i fenomeni e della mente stessa, l’aspetto trascendente dell’essere. L’enfasi viene posta sulla meditazione senza sforzo e senza azione intenzionale come un mezzo per ottenere il risveglio della mente.

L’azione si riferisce alla condotta etica e alle virtù che emergono spontaneamente dalla pratica. Milarepa afferma che l’azione spontanea nella naturalezza porta allo sviluppo delle dieci virtù e alla purificazione delle dieci azioni negative. Inoltre, l’illuminante vuoto interiore, ovvero la vacuità della mente, rimane inalterato. Correzioni e rimedi servono solo al suo svelamento.

La realizzazione riguarda l’illuminazione. Milarepa sostiene che non c’è Nirvana da raggiungere né Samsara da rinunciare, ma che la vera realizzazione consiste nella conoscenza diretta della natura della propria mente, proprio come quella del Buddha stesso.

Il sentiero spirituale ci conduce alla risveglio, ovvero alla realizzazione della natura fondamentale, di ciò che siamo prima dell’emergere di elaborazioni linguistiche, culturali, concettuali, prima di ogni separazione cognitiva soggetto-oggetto-azione, conoscitore-conosciuto-conoscenza, amante-amato-amore, e così via. 

“Non c’è Nirvana da raggiungere al di là;

Non c’è Samsara da rinunciare qui.”

Il risveglio non è da ricercare altrove, ma nel “qui” ed “ora”.

Milarepa ci esorta: 

“Riduci interiormente i Tre Punti Chiave a Uno.

Questo Uno è la Natura Vuota dell’Essere”

Con la realizzazione della natura ultima, non ci sarà distinzione tra visione, pratica e azione etica. 

La natura è vuota di esistenza intrinseca, è piena di tutto, è l’infinità del nostro potenziale. Con il risveglio emerge l’etica spontaneamente non violenta e la bontà equanime verso tutti i viventi e ritroviamo l’unità di saggezza e compassione, di vacuità e beatitudine in armonia con il flusso di energia vitale che pervade tutti i viventi.